Cose da sapere

Giorni di permesso per lutto per i lavoratori dipendenti

Permessi per lutto

Giorni di permesso per lutto per i lavoratori dipendenti: ecco quello che devi sapere detto in modo semplice

In questo articolo andiamo a scoprire come funzionano i permessi per lutto.

Come puoi immaginare in Italia non c’è una regola che comprenda tutti i lavoratori, le regole variano in base ai vari contratti collettivi nazionali (che da qui in poi abbrevierò usando l’acronimo CCNL).

Cercherò di mostrarti nel modo più semplice possibile i casi più frequenti, così puoi farti un’idea su come comportarti in caso dovessi averne bisogno.

Purtroppo non potrò essere del tutto esaustivo perché i CCNL sono troppi e troppo diversi gli uni dagli altri ed elencarli tutti qui sarebbe un lavoro immenso e probabilmente inutile, nel senso che questo articolo diventerebbe un lunghissimo elenco di casi specifici, molto tecnico, difficile sia da capire che da consultare.

Detta in altro modo: in mezzo a troppe cose nessuno troverebbe più ciò che gli serve ed è esattamente ciò che non deve accadere in questo Blog.

Cominciamo.

Se sei un lavoratore dipendente e ti serve un permesso per lutto?

Ti conviene informare il tuo datore di lavoro il prima possibile, soprattutto per correttezza nei suoi confronti, in modo che possa organizzarsi per sopperire alla tua assenza.

Hai diritto a tre giorni lavorativi nel corso dell’anno, non devono essere per forza consecutivi e devi usufruirne entro una settimana dalla data del decesso del tuo congiunto.

 Se sei un dipendente pubblico?

La maggior parte degli Enti possono usufruire fino a tre giorni di permesso retribuito per ogni lutto (e non per ogni anno), a patto che i giorni di permesso siano consecutivi, oppure in alternativa di 18 ore totali di permesso retribuito frazionate.

Se sei un docente scolastico?

In questo caso i 3 giorni posso essere non consecutivi.

Per dimostrare l’avvenuto decesso al datore di lavoro bisogna presentare un certificato di morte, che viene rilasciato dal comune in cui avviene il decesso.

Normalmente al datore di lavoro è sufficiente una copia, non serve che abbia timbro e firma dell’ufficiale dello stato civile in originale.

Alcuni comuni sono molto lenti a registrare gli atti e a produrre questo documento (a Milano o a Bologna è normale aspettare anche 2 settimane per avere il certificato), in questo caso puoi intanto presentare al tuo datore di lavoro una dichiarazione dove scrivi che è avvenuto il decesso di un tuo congiunto (con la data in cui è venuto a mancare e i dati del defunto) e che la integrerai con il certificato di morte non appena il comune te lo fornirà.

Hai 7 giorni di tempo dalla data del decesso per inoltrare la domanda all’azienda o ente per cui lavori.

Purtroppo i 3 giorni per lutto ti spettano solo per i familiari più vicini, cioè quelli che tecnicamente vengono definiti di primo e secondo grado.

Quindi, per primo grado si intendono: moglie/marito, il convivente (deve avere la stessa residenza), un genitore o un figlio.

Per secondo grado si intendo un fratello, un nonno, o un nipote “figlio di tuo figlio”.

Il nipote “figlio di tuo fratello” purtroppo viene considerato di terzo grado, non ti da diritto al permesso per lutto e per partecipare alle sue Esequie dovrai chiedere un permesso “normale” (cioè retribuito), che ti verrà scalato dalle ferie oppure dovrai chiedere un permesso non retribuito che dovrai recuperare nei modi previsti dal tuo CCNL

A meno che…

Tu non sia un dipendente pubblico o che il tuo CCNL sia più favorevole.

In questi casi ci sono delle deroghe che permettono di estendere la possibilità di usufruire del permesso retribuito per lutto anche per familiari oltre il secondo grado.

E se sei già in ferie?

Se sei già in ferie i 3 giorni retribuiti che ti spettano per lutto vanno a sostituire i giorni di ferie pagate.

Ovvero, lo dico nel modo più semplice che mi riesce, quando tornerai a lavorare avanzerai ancora i tre giorni di ferie pagate, che potrai fare successivamente o che eventualmente ti verranno pagate.

Se sei un consulente del lavoro e stai leggendo questo articolo probabilmente avrai la pelle d’oca per il linguaggio pastasciuttese che ho usato.

Lo so.

Ma on-line si trovano già queste informazioni spiegate in modo tecnico e con il lessico corretto ma difficilmente comprensibile.

Il mio scopo è quello di spiegare a chi pensa a lavorare e a pagare le bollette (inteso come “provvedere economicamente alla propria famiglia”) le cose complicate in modo semplice e cercare di rendere accessibili a tutti queste informazioni.

Vedo ogni giorno persone andare nel panico perché oltre al dolore per la perdita di una persona cara si trovano a dover affrontare tutta una serie di complicati adempimenti burocratici (è proprio per questo che abbiamo creato un’apposita Guida alle Adempienze post-decesso che puoi richiedere QUI) e hanno paura di sbagliare anche le cose più semplici.

Se invece non sei un consulente del lavoro spero che queste informazioni ti siano utili.

Mi dispiace non poterti assistere al 100% perché comunque dovrai fare riferimento al tuo CCNL.

Spero che l’azienda per cui lavori ti abbia messo a disposizione un consulente o un responsabile sindacale che ti possa aiutare a sapere come funziona nel tuo caso specifico, altrimenti mettiti in contatto con la mia azienda per telefono (0425-410830) o per mail (info@ciprianileonoranze.com) e proverò a darti una mano, magari chiedendo aiuto al mio consulente del lavoro.

Come si dice dalle mie parti: “domandòn no xè mai ndà in prisòn!”

(Se vuoi avere la traduzione e sapere cosa vuol dire, chiedimelo nei commenti!)

Ti saluto.

Al prossimo articolo.

Andrea

 

 

 

 

 

 

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