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Ci hanno copiato. Purtroppo non il buono che si dovrebbe copiare

auto tarocca

Ci hanno copiato. Purtroppo non il buono che si dovrebbe copiare, ma ciò che non ha alcun senso copiare.

In questo articolo:

http://ciprianileonoranze.com/2017/06/01/cosa-posso-piu-degli-altri/

e anche nella pagina CHI SIAMO racconto che ad un certo punto della lunga storia della nostra azienda abbiamo deciso coscientemente di creare qualcosa che non c’era, cioè una categoria diversa, superiore, nell’ambito dei servizi funebri.

Abbiamo migliorato tutto ciò che si poteva migliorare e ci siamo specializzati nel soddisfare un’esigenza specifica (cioè la volontà di offrire ad un proprio caro un ultimo saluto di alto livello)  di un determinato tipo di persone (ovviamente non tutti hanno questa esigenza).

Questa nostra scelta non è maturata dalla mattina alla sera, ha comportato anni di studio, di investimenti, di prove e di errori.

Lo scopo era di creare una nuova categoria, come ad un certo punto si sono create le varie categorie degli hotel, che vengono distinti per prezzo e per tipologia del servizio grazie al numero delle stelle.

Per chi volesse cambiare categoria ci sono molti spunti che potrebbe trovare utili guardando ciò che fa la mia azienda.

Sono cosciente che prima o poi qualche altro impresario aprirà il proprio blog e comincerà a raccontare il bello e il brutto del nostro mestiere e a mettere in guardia le persone dalle magagne del nostro ambiente e a spiegare perché vale la pena scegliere la sua azienda invece delle altre.

Sono cosciente che anche altre aziende cominceranno a creare materiali gratuiti da distribuire per aiutare le persone, come la nostra guida alle adempienze post decesso.

Sono cosciente che sempre più aziende capiranno l’importanza di avere una direzione precisa e sceglieranno se concentrarsi sui funerali low-cost o sui funerali di alto livello o cercheranno di rendere il proprio servizio unico e diverso da tutti gli altri.

Sono cosciente che altri leggendo i miei articoli prenderanno spunto e decideranno di migliorare le proprie procedure interne o lo svolgimento della cerimonia o la comunicazione nei confronti delle famiglie alle quali si rivolgono.

Io credo che tutto questo rappresenti un bene per il nostro ambiente, più informazione vuol dire più sapere e sapere è potere.

Le famiglie saranno sempre più informate e sceglieranno con maggiore consapevolezza, si informeranno di più e sapranno come e dove farlo, ad esempio on line, leggendo recensioni e testimonianze.

I truffatori e gli incapaci avranno vita sempre più dura e i virtuosi saranno sempre più premiati.

A me non interessa essere l’unico ad offrire cerimonie di alto livello (anche perché sicuramente ci sono già altri che lo fanno), perché ritengo che la diffusione di una cultura e di un’abitudine ai servizi di alto valore sia un bene per le persone, per il nostro ambiente e crei lo stimolo al miglioramento continuo per quanto riguarda noi addetti del settore.

Purtroppo non è quello che è successo in questo caso.

Se hai già letto altri miei articoli sai che, visto che l’argomento “onoranze funebri” per molti è un tabù ed è facile generare confusione, per cercare di spiegarti meglio ciò che intendo comunicare uso spesso esempi legati a cose di uso comune o conosciuti da tutti.

Ho usato un paio di volte l’esempio della pizza.

Una volta perché ho avuto un’esperienza negativa ma che mi ha permesso di capire l’importanza di gestire bene pochi servizi piuttosto che farne tanti e servire male le famiglie che mi incaricano, e un’altra volta per dimostrare l’inadeguatezza dei comparatori di agenzie funebri on line nel guidare le persone verso la scelta più adatta rispetto alle loro esigenze.

Con questi esempi non voglio assolutamente mettere sullo stesso piano il difficile compito di occuparsi delle esequie di una persona che viene a mancare e la frivolezza dell’uscire e mangiare una pizza.

Il rispetto per il defunto e per i dolenti e la comprensione del loro momento difficile e delle loro esigenze sono sempre prioritari e sempre garantiti a chi si rivolge a noi (se vuoi accertarti di questo vai a vedere la nostra sezione “testimonianze”).

Gli esempi che farò di seguito mi servono solo per aiutarmi a spiegarti ciò che intendo dire.

Ci sono molti posti meravigliosi in Italia che però non forniscono servizi adeguati ai turisti che li visitano.

Altri posti invece attirano molto turismo semplicemente per i servizi che riescono ad offrire.

Se prendiamo posti come Milano Marittima o Forte dei Marmi di sicuro non attirano migliaia di turisti grazie alla bellezza del mare.

È semplicemente successo che molti imprenditori si sono messi a costruire alberghi di alto livello, negozi di alto livello, locali e divertimenti di alto livello fino a quando si è creata una cultura e un’abitudine per cui moltissime persone, tra cui molti ricchi o aspiranti tali, d’estate preferiscono andare a divertirsi in località come queste, dove trovano feste e locali affollati, alberghi dove vengono serviti e riveriti, negozi con i più importanti brand della moda, invece di andare in luoghi dove il mare è meraviglioso ma i servizi carenti.

Io ritengo che, con le sue contraddizioni e con i suoi pro e contro, quello che è successo in questi luoghi sia comunque positivo, perché crea benessere sia per chi eroga questi servizi, sia per chi è felice di spendere i suoi soldi in cambio di oggetti o esperienze di alto livello.

Pensa ad esempio alla percezione che abbiamo degli orologi svizzeri: se Rolex fosse l’unico produttore svizzero di orologi di lusso forse non avrebbe la diffusione e il successo che ha oggi in tutto il mondo.

Il fatto che molti altri in Svizzera assieme a Rolex abbiano creato orologi di altissimo livello ha fatto si che un intero comparto diventasse famoso ed importante nel mondo e creasse una cultura e un’abitudine a questo tipo di oggetti.

Il nostro ambiente è stato fortemente screditato dal malaffare, dalla corruzione, dallo sciacallaggio, dai servizi mal svolti e pagati cifre spropositate, dall’aver proposto prodotti di basso livello che poi hanno causato problemi alle famiglie, dall’abbassamento sconsiderato dei prezzi, dal permettere a chiunque, anche senza esperienza e senza soldi (e quindi senza alcuna responsabilità) di improvvisarsi impresario funebre e di combinare malanni impunemente.

Abbiamo capito anche che da parte delle istituzioni c’è stata molta indifferenza e poco interesse a combattere realmente questi deprecabili fenomeni e da molti anni siamo nella situazione in cui “tutti sanno e nessuno fa niente”.

Ma non possiamo aspettare passivamente che “lo Stato faccia qualcosa”, siamo NOI che dobbiamo fare qualcosa!

Per questo ritengo che sia un bene che tanti nelle onoranze funebri, comincino a migliorare il proprio servizio, a servire in modo sempre migliore le famiglie e a curare sempre di più tutti gli aspetti, dalla comunicazione ai prodotti offerti, che riguardano questo lavoro, perché questo crea UN’ABITUDINE e UNA CULTURA alle cose belle, ben fatte, ben presentate e ben servite.

Quello che invece è successo è molto, molto diverso da ciò che ho appena descritto.

Ci sono alcune caratteristiche a livello di stile e di immagine che abbiamo scelto come caratterizzanti la nostra azienda e che usiamo nelle nostre cerimonie e nei nostri materiali e da quando esiste la nostra pagina Facebook abbiamo sempre promosso anche on line.

Queste caratteristiche sono state scelte appunto per renderci unici e riconoscibili e non riguardano il nome o il logo, ma alcune scelte a livello stilistico.

In un contesto dove tutti gli altri si presentavano con le auto funebri Mercedes, noi abbiamo scelto l’ammiraglia della Jaguar.

Mentre tutti hanno scelto cravatte grigie o blu, noi abbiamo scelto il colore rosso scuro, colore che ci rappresenta in tutta la nostra comunicazione.

Abbiamo chiesto al nostro fioraio di lavorare sempre e solo con fiori freschissimi e, oltre a questo, nel suo retro bottega ha un coperchio di un cofano funebre su cui costruisce direttamente le forme dei fiori che poi verranno usati nelle cerimonie, in modo che si adattino in modo perfetto sopra alla cassa.

Questo suo stratagemma ha permesso di creare forme molto ricercate e che, una in particolare, proponiamo da diversi anni in città.

Ora, sapevamo che prima o poi quella forma particolare dei fiori sarebbe stata proposta anche dai nostri competitor, ma vedere un nostro concorrente diretto usare quella forma dei fiori, usare una ammiraglia della Jaguar a noleggio e indossare anche le cravatte di colore rosso ci ha lasciato davvero allibiti.

Siamo stati – volontariamente o non – copiati in alcune dei tratti distintivi che nella nostra città ci rendono unici e riconoscibili.

Il giorno dopo ho scritto un post riguardo a questo episodio sulla pagina Facebook della nostra azienda, per dire, a scanso di equivoci, che quelli che si sono visti quel sabato mattina a Rovigo, nonostante avessero alcuni (e ribadisco: SOLO alcuni) dei nostri tratti distintivi, non eravamo noi.

Non era un nostro servizio in “versione economica”, cioè senza divise sartoriali, senza ricordini su card in PVC, senza la sincronia del personale, senza i cavalletti in legno per poggiare la cassa davanti all’altare, ecc.

Non esistono compromessi riguardo alla cura e alla qualità del nostro servizio.

Quella che si è vista era un’altra azienda della zona, che non cura tutti questi aspetti, e che inspiegabilmente si è presentata con alcune cose che normalmente fanno parte del nostro modo di presentarci.

Io non sono in grado di stabilire se si sia trattata di un’incredibile coincidenza o di un tentativo goffo di emulazione.

Non ho copyright o brevetti e non sono di certo l’unico ad avere la Jaguar o ad usare le cravatte rosso scuro, ma sono sicuro che usare insieme questi tratti che normalmente identificano una determinata azienda sia controproducente per chiunque.

Ad esempio se decidessi di produrre scarpe da donna non mi metterei a verniciare la suola di rosso.

 

Scarpe suola rossa Scarpe suola rossa

Se decidessi di iscrivere un team in Formula 1 non vernicerei le mie auto di rosso.

Se decidessi di produrre auto di lusso non farei aprire le porte controvento.

Rolls Royce coerenza

Se decidessi di aprire una catena di hamburgherie non metterei un clown giallo e rosso all’interno e se decidessi di produrre crocchette di pesce surgelate non metterei un capitano barbuto sulla confezione.

Come vedi non sto parlando di nomi, marchi o loghi, ma di caratteristiche stilistiche del prodotto o della confezione che rimandano comunque a quella determinata marca e che se replicate da altri genererebbero una confusione che comunque porta a promuovere QUELLA marca.

Con questo non sto dicendo che non va bene prendere spunto dagli altri per migliorare, perché come ho scritto prima, il miglioramento di tutti è un bene per tutti, me compreso.

Ti faccio un ulteriore esempio per spiegarti quello che intendo: una caratteristica stilistica delle automobili BMW è la mascherina sul muso divisa in due prese d’aria simmetriche.

BMW coerenza

BMW coerenza

Questa caratteristica è stata portata anche sui modelli completamente elettrici, come la i3, che non hanno alcun bisogno di prese d’aria nel muso, ma ormai è una caratteristica stilistica che rende riconoscibili la BMW anche senza vederne il logo o il nome.

BMW i3 coerenza

Ora, secondo la tua opinione, che senso avrebbe per un altro produttore di automobili proporre la stessa caratteristica nelle proprie macchine?

Per prima cosa verrebbe considerato un “copiatore” della BMW e quindi ne risentirebbe la percezione che le persone hanno del suo marchio, che verrebbe considerato poco originale e poco etico.

Per seconda cosa, ogni sua auto rischierebbe di essere scambiata per una BMW e contribuirebbe a promuovere chi nella testa delle persone viene associato a quella caratteristica, cioè le auto del marchio BMW.

E poi, scusami, quanti davvero vorrebbero acquistare la copia “senza blasone” della BMW?

Certo, qualcuno che si crede furbo e che pensa di fare bella figura lo stesso con una “quasi BMW” sicuramente lo trovano, ma secondo me avrebbero un mercato troppo esiguo per prosperare a lungo…

Con questo non sto dicendo che se BMW introduce una nuova tecnologia le altre case non devono adottarla.

C’è stato sicuramente un primo utilizzatore dell’airbag o dell’ABS o del navigatore satellitare, cose che ormai sono diffuse in tutte le vetture ed è un bene che siano state prese ed adottate dalle varie case automobilistiche, perché questo ha portato un miglioramento DI TUTTE le automobili, delle abitudini e della cultura in termini di comfort e di sicurezza, incentivando lo sviluppo di tecnologie sempre nuove e migliorative rispetto alle precedenti.

Quindi va benissimo che AUDI, BMW e Mercedes si propongano allo stesso pubblico portando auto sempre migliori, anche se molto simili sotto l’aspetto delle dotazioni e delle prestazioni, perché questo migliora la vita alle persone che utilizzano queste auto e crea l’abitudine a costruire e proporre auto di alto livello, creando la percezione importante che abbiamo “dell’auto tedesca”, che fa bene a tutti, produttori e utilizzatori.

Ma che senso ha per un’altra casa automobilistica, soprattutto se produce auto più scarse qualitativamente, copiare i tratti stilistici e distintivi di un altro brand, come potrebbe essere la mascherina sdoppiata della BMW?

Non sarebbe molto meglio cercare di portare invece il confort, la sicurezza, le prestazioni o la tecnologia delle BMW nelle proprie auto, migliorando veramente il proprio prodotto (e contribuendo a migliorare TUTTO il settore), cercando di portare avanti le proprie caratteristiche stilistiche, che ti rendono unico e riconoscibile?

Ma…

È fatica studiare la tecnologia della BMW che si parcheggia da sola e cercare di replicarla.

È fatica capire come la BMW riesce a raggiungere certe prestazioni nei suoi motori e cercare di produrre motori altrettanto performanti.

È fatica copiare i sistemi di sicurezza della BMW.

Si fa molto prima a prendere un auto più modesta e mettergli davanti la mascherina sdoppiata come fa la BMW…

Concludo dicendo che non basta noleggiare una Jaguar e mettersi una cravatta rossa per diventare “come Cipriani” (quindi diffida dalle imitazioni) ma che mi piacerebbe che tanti altri facessero “come Cipriani”, cioè cominciassero a lavorare sodo ogni santo giorno per migliorare la propria azienda e l’esperienza che forniamo alle famiglie che si ritrovano a dover affrontare un momento terribile come la perdita di un caro.

Ma…

È fatica creare e portare avanti un blog per aiutare le persone ad evitare truffe e impresari mediocri.

È fatica creare materiali gratuiti utili per le persone, come la nostra guida alle adempienze burocratiche post decesso.

È fatica addestrare il personale a muoversi in sincronia e a comportarsi con discrezione.

È fatica studiare e fare corsi di comunicazione per capire meglio le esigenze delle persone.

Si fa molto prima a noleggiare una Jaguar, mettere una cravatta rossa e imitare la forma dei fiori…

Se vuoi dirmi ciò che pensi o non sei d’accordo con qualcosa che ho scritto, io sono felice di sentire la tua opinione.

Scrivimi qui sotto nei commenti o in privato a info@ciprianileonoranze.com

A presto.

Andrea

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