Chi fa da se fa per tre, ma spesso non basta.
Hai presente quando chiedi un preventivo e non te lo mandano?
O quando chiami un professionista e ti dice che è impegnato e che ti richiama e non ti richiama più?
O che ordini una cosa e arriva diversa da quella che volevi o arriva in ritardo o non arriva proprio e se chiami per protestare non ti rispondono nemmeno?
E se fosse un’impresa funebre a causarti questi disagi? Fidati, purtroppo è molto probabile che succeda e ti spiegherò il perché.
Ti faccio un esempio con una situazione molto comune; recentemente abbiamo eseguito dei lavori di ristrutturazione in un nostro ufficio,
i quali dovevano svolgersi in un mese, invece per via dei vari ritardi e appuntamenti mancati e rimandati con i vari professionisti sono proseguiti per diversi mesi.
Sono convinto che se hai avuto qualche esperienza con questo genere di lavori sai di cosa sto parlando.
Tu mi dirai: “si sa che va così!”, cioè che non vengono rispettati i tempi, il pavimentista o l’elettricista non si presenta al giorno e all’ora stabilita, il materiale è diverso da quello ordinato, chiami e nessuno ti risponde…
Questo modo disorganizzato di lavorare è talmente diffuso che tutto ciò sembra sia la normalità.
Quello che tu forse non sai è che spesso anche gli impresari funebri si comportano in questo modo.
Il fatto è che un’azienda ha tante funzioni specifiche: logistica in entrata, logistica in uscita, gestione del magazzino, amministrazione (contabilità, fatture, flussi di cassa), marketing, vendite, controllo qualità, ricerca e sviluppo.
Anche se un’azienda è formata da una sola persona, comunque questa persona deve necessariamente svolgere tutte queste funzioni, oltre che avere a che fare col direttore di banca, l’avvocato, il commercialista, le associazioni di categoria, gli aggiornamenti legislativi e sulla sicurezza, permessi, licenze, abilitazioni e chi più ne ha più ne metta.
Come potrebbe fare allora un’idraulico o un’elettricista a gestire tutte queste cose e contemporaneamente seguire in modo puntuale i clienti?
Semplice: mettendosi a fare l’imprenditore e assumendo dei dipendenti!
Giammai! Sacrilegio!
Con quello che costano? E poi si ammalano e stanno a casa e bisogna pagarli lo stesso! E poi vogliono le ferie e i permessi!
E poi bisogna star lì ad insegnargli tutto e non capiscono niente!
E fanno di testa loro e combinano dei casini, e alla sera vanno a bere gli spritz e vanno a letto tardi e alla mattina sono mezzi addormentati!
E poi c’è sempre il rischio che si freghino i soldi.
Le hai mai sentiti questi discorsi? Io si, un sacco di volte.
Ragioniamo: se fosse veramente così, Benetton ad esempio non avrebbe migliaia di negozi in tutto il mondo.
Quindi non è così, ma ad esempio l’ idraulico la pensa così perché ha imparato il lavoro da un altro idraulico, che non faceva l’imprenditore ma montava i tubi e le caldaie e che però si era comunque arricchito perché erano gli anni buoni prima della crisi dell’edilizia, e ad un certo punto ha deciso di mettersi in proprio, facendo ciò che aveva imparato finora, cioè montare tubi e lavandini.
Sia chiaro: montare tubi e caldaie è un ottimo lavoro, richiede competenza ed esperienza, però è semplicemente il servizio che quel genere di azienda eroga ed è solo una delle tante funzioni che una qualsiasi azienda deve sostenere per essere competitiva sul mercato e corretta nei confronti dei clienti, dei fornitori, delle banche, dello stato ecc..
Ma siccome l’idraulico non ha né tempo né voglia di formare dei dipendenti perché svolgano il lavoro nei cantieri e mettersi ad imparare a gestire tutte le altre funzioni aziendali (e quindi formarsi a sua volta ed acquisire nuove competenze nei vari ambiti), fa tutto da solo.
Così “quando corre, corre per se, quando fa i sacrifici, li fa per se e quello che prende, lo prende per se”.
E tu sei là, con il cantiere in ritardo di mesi e mesi, indeciso se fargli causa o andare a prenderli per il colletto, perché tutti gli artigiani ragionano nello stesso modo.
Ma non sarebbe meglio che invece di correre per sé, corressero per Te?
Purtroppo questo modo errato di concepire l’azienda colpisce anche la maggior parte delle imprese funebri.
Solo che in questo caso non stiamo parlando di un bagno da rifare o di una caldaia da sostituire, qui stiamo parlando di una persona cara che viene a mancare.
Non stiamo parlando di qualche giorno di ritardo nella consegna del lavandino o del professionista che doveva mandarti il preventivo e se n’è dimenticato.
Stiamo parlando di una situazione di dolore per via della perdita di una persona cara, una situazione in cui vorresti avere al tuo fianco un professionista che ti ascolta, che ti guida, che ti dedica tempo, che ti permette di stare tranquillo e di vivere il lutto senza doverti preoccupare se l’impresa che hai incaricato farà a regola d’arte quanto commissionato.
Una volta anche noi avevamo problemi del genere perché non c’era fiducia nei confronti dei dipendenti e non veniva delegata la normale amministrazione dell’azienda.
È anche vero che prima della crisi nessuno voleva fare questo lavoro e difficilmente si trovavano persone in gamba da inserire, invece adesso è diventato un lavoro ambito (per lo meno nella nostra azienda), visto i numerosi curriculum che continuo a ricevere.
Anni fa (e mi scuso ancora per i disagi causati da questa errata gestione) anche nella nostra azienda ci si dimenticava di una cosa o dell’altra oppure non si era puntuali, e purtroppo in molte aziende queste cose continuano e continueranno a succedere.
Ti posso garantire che la maggior parte delle imprese funebri sono a conduzione famigliare e funzionano ancora così:
- i funerali deve trattarli solo “el paròn”
- i soldi li deve incassare solo el “paròn”
- i funerali deve organizzarli solo el “paròn”
- il computer lo sa usare solo el “paròn”
- il carro lo guida solo el “paròn”, e così via…
I dipendenti, siccome costano e se gli insegni troppe cose poi si mettono in proprio e ti fanno concorrenza, sono ridotti all’osso e devono fare solo i lavori più umili da un punto di vista professionale.
E per fare i funerali, che bisogna essere in quattro?
Semplice! Ci va el “paròn” e qualche amico/disoccupato/pensionato, con contratto a chiamata o voucher (quando va bene), “tanto devono solo portare in chiesa i fiori e la cassa da qua fin là”.
Poi quando el “paròn” ti promette che ti procura l‘interno in plastica del vaso della lapide, che ti procura un mazzo di fiori per un defunto, che ti fa avere la fattura, che ti manda il preventivo, che ti chiama per risolverti quel problema, per forza prima poi o si dimentica o non fa in tempo o si incasina.
Mi spiego meglio: in condizioni normali se uno è abbastanza bravo riesce a gestire bene le varie cose e ad essere corretto e puntuale con i clienti.
Purtroppo il nostro mestiere è molto, molto irregolare.
Possono capitare molti servizi in poco tempo o lunghi periodi di inattività.
Mi sembra chiaro che nel nostro mestiere non si possono spalmare gli incarichi nel lungo termine: quando si riceve l’incarico per svolgere un servizio funebre il tempo è davvero poco per organizzare tutto (epigrafi, vestizione, parroco, comune, documenti, cimitero, fioraio, portantini ecc).
Se uno è da solo o ha pochissimo personale e ha già dei servizi da svolgere, diventa complicato essere veloce e preciso in tutte queste attività.
(Ho già parlato dell’ingordigia di molti impresari funebri in questo articolo)
E rimangono comunque da gestire tutte le altre funzioni dell’azienda: innovazione, contabilità, forniture, amministrazione, commercialista, banca…
Se stai pensando che basta rimandare queste attività a quando ci sarà meno lavoro, ti posso garantire che non funziona così.
Ci sono scadenze obbligatorie da rispettare e che non aspettano sicuramente i comodi dell’impresario.
Per carità, esiste pure quello bravo che lavora 14 ore al giorno e riesce a fare tutto lui e non si fa scappare nulla, ma non va mai in vacanza? Non si ammala mai?
Non si troverà ad un certo punto ricco, stressato, sull’orlo di una crisi di nervi e ad un passo dal divorzio?
Sei sicuro che sia la persona adatta a cui affidare l’ultimo saluto ad una persona a Te cara?
Ho già raccontato la forte spinta che la nostra azienda ha avuto dopo che abbiamo cominciato ad applicare quello che imparavamo ai corsi tenuti da imprenditori molto più bravi di noi.
Sentirsi dire “tu non stai facendo l’imprenditore, stai facendo l’operaio nell’azienda di cui sei proprietario” è stato come prendere due schiaffi, ma quei due schiaffi ci hanno fatto aprire gli occhi e abbiamo avuto modo di riconsiderare completamente l’azienda e i nostri ruoli.
Abbiamo insegnato ai nostri dipendenti a svolgere le funzioni principali della normale amministrazione dell’azienda e ad essere responsabili del proprio operato.
Abbiamo insegnato ai nostri collaboratori d’accogliere le persone nel momento del lutto e a guidarle nella scelta della soluzione migliore per le loro esigenze, abbiamo insegnato ad organizzare e a svolgere i funerali, a trattare le lapidi, ad usare programmi per elaborare foto e creare epigrafi.
Abbiamo delegato la gestione del magazzino e delle forniture, la contabilità, l’organizzazione e l’esecuzione dei lavori cimiteriali, la parte tecnica della gestione del blog e della pagina facebook aziendale.
Ovviamente tutto questo ha richiesto molto tempo, prove e tentativi, errori e correzioni, la stesura e la revisione continua di procedure.
Questo processo di miglioramento e rifinitura continuo un po’ alla volta ha portato alla valorizzazione delle persone che lavorano con noi, che si sentono responsabili e coinvolti nel processo continuo di creazione di valore da parte dell’azienda.
La gestione sempre più organizzata delle varie attività permette ad esempio di usare metodi anti errore, come effettuare doppi controlli su molte cose prima che escano dall’azienda.
A volte anche controllando in due qualcosa scappa, se ti raccontassi che non sbagliamo mai è evidente che sto esagerando e faresti bene a non credermi, posso però dirti tranquillamente che abbiamo drasticamente ridotto il numero di errori e che abbiamo studiato e affinato molte strategie per riparare velocemente e senza causare disagi alle persone da noi assistite.
Come dice Renzo Rosso, patron di Diesel:
“L’errore è endemico, quello che conta è il tempo di reazione”.
Una procedura di cui andiamo particolarmente fieri è quella che descrive per filo e per segno tempi, azioni, ruoli e movimenti di tutte le fasi della cerimonia funebre, dalla chiusura del feretro, all’arrivo in chiesa e poi al cimitero.
Il risultato è che le cerimonie sono tutte uguali e perfette e non cambiano in base agli interpreti: ognuno sa cosa deve fare, dove deve andare e in che tempi, diventando praticamente una coreografia.
Ai portantini basta un cenno o uno sguardo per sincronizzarsi, eliminando completamente quel sistema improvvisato “da cantiere edile” che molti ancora usano dandosi comandi del tipo “prendi qua, vai di là, passami questo” e in cui spesso qualcuno si perde e non sa dove andare.
Creare procedure, strategie e deleghe è un lavoro infinito, ma già oggi posso dire di aver ottenuto lo scopo principale di tutte queste operazioni: avere tempo da dedicare al miglioramento dell’azienda e alla cura dei clienti e nei prossimi articoli ti spiegherò perché è così prezioso.
Mi capita ancora di andare di notte ad assistere le persone che mi chiamano perché è venuto a mancare un loro caro, come mi capita di andare ad attaccare le epigrafi o di svolgere qualche cerimonia funebre, però queste attività rappresentano l’eccezione e non la normalità, perché queste attività vengono normalmente svolte in maniera eccellente dai nostri collaboratori, ad esempio Mirco:
Ora sei in grado di immaginare che genere di problemi puoi trovarti se ti affidi ad un’impresario che vuole fare tutto da solo per risparmiare.
Sono sicuro che alcuni di questi impresari mi considerano stupido a pagare persone per fare lavori che invece potrei fare io, come guidare il carro e attaccare le epigrafi, oppure a fidarmi dei miei collaboratori nella gestione dei funerali, dei clienti e degli incassi.
Certo, probabilmente avendo meno persone da pagare possono proporre funerali a prezzi più bassi dei nostri, ma di sicuro ciò che propongono è ben distante dagli standard che noi riusciamo a garantire in termini di organizzazione, cura dei dettagli, assistenza alle persone che si affidano a noi e soluzione dei loro problemi.
Quindi prima di affidarti al primo che capita , è un tuo diritto chiedere quanti dipendenti ha l’azienda e farti mostrare una visura camerale dove questo numero viene indicato.
Se i proprietari sono padre e figlio o moglie e marito e non hanno dipendenti ma tutte persone a chiamata e fanno centinaia di servizi all’anno, anche se ti propongono casse costose e si presentano con una bella auto funebre, è evidente che il rischio di errori, dimenticanze e ritardi è piuttosto alto.
Se a te va bene affidarti a impresari come questi, visto che non hanno una particolare inclinazione ad investire per sviluppare l’azienda ma pensano principalmente ad incassare tanto spendendo il meno possibile, pretendi almeno un prezzo molto basso.
Poi però se qualcosa va storto non dire che non te l’avevo detto…
Altrimenti se tieni ad un tuo caro e vuoi donargli un commiato veramente di valore, meglio se ti informi bene e ti affidi ad un’azienda strutturata come si deve.
Spero ancora una volta che queste informazioni (che nessun’altro ti spiega) ti possano servire ad evitare situazioni spiacevoli.
Mi ricordo bene quando commettevamo degli errori la delusione dei dolenti, che avrebbero voluto che tutto andasse per il meglio, soprattutto per rispetto del loro caro che li aveva lasciati.
Per fortuna abbiamo imparato dai nostri errori, abbiamo aperto gli occhi e lavorato duro per offrire supporto, assistenza, competenza e precisione a chi ci incarica di onorare la scomparsa di un suo caro.
Se non mi credi ti invito a leggere quello che dicono di noi le testimonianze, i complimenti e i ringraziamenti che spesso riceviamo.
Se vuoi saperne di più o dirmi ciò che pensi, uoi scrivermi qui sotto nei commenti oppure scrivermi in privato a info@ciprianileonoranze.com
A presto
Andrea
P.S. Se sei un idraulico o un elettricista, non volevo né sminuirti né offenderti e sono sicuro che svolgi il tuo lavoro con perizia e dedizione e magari sei pure preciso e puntuale.
Il mio racconto era solo un esempio per far capire come i disagi che purtroppo avvengono quando si commissionano lavori a persone poco organizzate posso presentarsi anche con certe agenzie funebri.
Ricorda che puoi scaricare GRATUITAMENTE la nostra Guida alle Adempienze con un semplice click qui.
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