La “Legge della Preminenza” nelle Onoranze Funebri: ovvero perché l’interesse del cliente viene prima del mio anche se sono un imprenditore.
Sono un imprenditore, non è un mistero.
Questo per me significa migliorare costantemente ogni aspetto dell’azienda e per fare questo è necessario leggere libri, frequentare corsi e affidarmi a validi consulenti.
Lascia che ti dica alcune cose sul mio percorso e poi capirai dove voglio andare a parare.
Ho studiato molto, e continuo a farlo, ma se c’è una cosa che ho imparato è dare sempre di più al mio cliente rispetto a quello che lui si aspetta.
Sembrerà banale, ma lavorare per migliorare costantemente l’esperienza delle persone che si affidano a noi in un momento così difficile è la migliore “strategia di marketing” che io possa aver mai implementato. E no, non sto scherzando.
Sono stato anche intervistato dall’emittente Million Business Radio perché finora sono l’unico che ha applicato il marketing SERIO (e non le battutine come Taffo o i super-saldi-fino-a-domenica come Outlet del Funerale) al settore delle onoranze funebri.
(puoi ascoltare l’intervista QUI)
Ho imparato l’importanza di creare questo blog e come usarlo per dare informazioni di valore per evitare truffe, problemi e mediocrità a chi lo leggerà, perché di certo se cerchi queste informazioni hai bisogno imminente di qualcuno che fornisca servizi di onoranze funebri.
Mettendomi quindi il più possibile nei panni delle persone che si trovano a vivere un lutto, e prestando sempre maggior ascolto ai nostri clienti, ho capito che uno dei problemi principali che viene affrontato anche con un certo timore, è l’infinita burocrazia che comporta la perdita di una persona cara. Per questo motivo ho scritto la “Guida alle Adempienze Burocratiche Post Decesso” (che puoi richiedere gratuitamente QUI).
Ho cominciato davvero a sentire che questa è la mia missione, aiutare le persone ad affrontare la perdita di un caro, risolvendo tutti i problemi organizzativi, offrendo un servizio impeccabile, una cerimonia solenne, aiuto nell’affrontare l’elaborazione del lutto e supporto per la burocrazia successiva.
Ho anche capito che la mia è anche una missione sociale e culturale, in un settore sempre più degradato dal low cost esasperato, dallo sciacallaggio, dal menefreghismo e dalla superficialità, combattere per tenere in alto l’importanza di commemorare ed onorare i propri defunti è una battaglia che non mi stancherò mai di sostenere, seppur costellata da molti avversari.
Io credo che onorare nella maniera migliore un defunto sia doveroso, non solo per la giusta commemorazione della persona che è stata in vita, ma anche per permettere ai suoi cari di elaborare il lutto ed onorare la memoria del loro amato in modo da poterne conservare un ricordo più sereno ripensando a quel momento.
Proprio ieri sera ho rivisto in TV il film Troy, che racconta la guerra di Troia, in cui Priamo entra di nascosto nella tenda di Achille per chiedere il corpo del proprio figlio Ettore, per poter pregare ed organizzarne le esequie.
Il terribile Achille si commuove, restituisce il corpo e ordina 12 giorni di tregua per i funerali solenni del nemico Ettore…
Perché cito il cinema e la mitologia greca? Perché da sempre, anche coloro rappresentati come gli eroi non temevano la morte, la rispettavano e commemoravano con cerimonie solenni e lunghissime i propri cari.
I rituali dei funerali esistono da sempre e in tutte le culture del mondo, in alcune durano addirittura giorni interi e questo significa che per l’essere umano è un momento particolarmente sentito a prescindere dal suo credo e dalla sua provenienza.
Se è una delle poche tradizioni rimaste invariate nei secoli, significa che è qualcosa che merita tutta la nostra attenzione e cura nel momento in cui ce ne prendiamo carico.
Ed io questo peso lo sento. Sento che il mio compito è far capire l’importanza di continuare ad onorare i nostri defunti e far stare il meglio possibile i dolenti.
Per questo mi do molto da fare per migliorare e promuovere la mia azienda.
Avevo già letto in alcuni testi “l’importanza di mettere il cliente al centro”. Cioè? E quindi?
Questa cosa mi era sempre suonata un po’ vaga e un po’ retorica, come se fosse uno slogan piuttosto che qualcosa da applicare concretamente.
Poi un giorno ho ricevuto una bellissima email, che ho deciso di riadattare al mio caso e di usare come vero e proprio MANIFESTO, in cui è ben spiegato CHI e COME dobbiamo essere nei confronti dei nostri clienti.
In uno dei vari corsi che ho frequentato ho avuto il piacere di conoscere il formatore americano Jay Abraham, che possiamo definire il padre della “Legge della Preminenza” (cioè mettere l’interesse del cliente davanti al nostro) a cui faceva riferimento l’email che ho ricevuto.
E ho trovato il concetto davvero illuminante, soprattutto perché descrive in maniera perfetta ciò che guida me e i miei collaboratori nel fare ciò che facciamo.
Jay Abraham spiega come sia fondamentale anche per l’imprenditore permettere ai clienti di potersi fidare di noi fornendo loro informazioni e punti di vista dovuti alla nostra esperienza nel settore.
Trattare ogni cliente come se fosse il tuo più caro amico, al quale daresti senz’altro il consiglio più spassionato e il servizio più attento.
C’è stato un esempio che mi ha particolarmente colpito e che voglio riportarti perché basta questo per chiare un concetto su cui potrei scrivere per ore. Oltretutto è la migliore risposta che abbia mai sentito dare a coloro che storcono il muso quando sentono la parola “marketing” perché la associano subito a qualcosa di negativo, al voler “sfilare” denaro a poveri malcapitati.
Piccola parentesi: il marketing, lo dico sempre, è uno strumento fantastico e potente, ma è pur sempre uno strumento. Lo si può usare per migliorare sé stessi, il proprio lavoro e i propri servizi, o per truffare le persone. Sta ad ognuno di noi farne l’uso più appropriato, ma non è studiare e applicare il marketing il problema.
L’esempio a cui facevo riferimento e che ho trovato davvero calzante è stato quello in cui Jay parlava di un nonno che va a comprare una bicicletta al suo nipotino dal suo negoziante di fiducia.
Il nonno desidera la bicicletta migliore per suo nipote, non una che debba costare poco e rischiare che il bambino possa farsi male, né tanto meno una troppo accessoriata per chi ha appena tolto le rotelle.
Vuole la bicicletta perfetta per le esigenze del suo nipotino e sa che quel negoziante che conosce da una vita sarà in grado di aiutarlo a trovare ciò che fa per lui.
Non sta cercando la cosa più economica e non ha paura che gli venga rifilata la bici più costosa. Cerca il regalo adatto. Quello con cui suo nipote imparerà a pedalare, con cui si sbuccerà le ginocchia, con cui avrà dei bei ricordi di suo nonno.
Ecco, questo concetto racchiude “La legge della preminenza”, questo intendo quando dico mettere davanti il cliente, proporgli qualcosa che sia la cosa giusta e che lo sia esclusivamente nel suo interesse.
Non vendiamo una versione di qualcosa, più di qualcosa, meno di qualcosa che non sia ciò che realmente realizza completamente un desiderio o risolve un problema dei nostri clienti.
So bene che la diffidenza è molta, specie in Italia, e spesso a ragione, specie nel mio settore dove sono io stesso in prima linea a denunciare le scorrettezze di alcuni “colleghi” da cui tenersi alla larga.
Praticamente questo blog è nato per questo motivo, ma siccome sono a conoscenza dei rischi che si incontrano, io e i miei ragazzi lavoriamo proprio per far sì che la nostra azienda rappresenti l’alternativa a tutti quei problemi in cui rischi di incappare in un momento poco felice.
Noi anziché approfittarne come molti fanno, ci preoccupiamo di tendere una mano verso la tua serenità.
Andrea
P.S. A conferma di quanto ci teniamo a dare un valore aggiunto al cliente che intende affidare un compito così delicato alla nostra impresa, metto a disposizione gratuitamente il DVD della serata “Elaborare il Lutto” tenuta dalla dott. Balzanella. Se hai piacere ricevere questo materiale clicca QUI oppure recati in una delle nostre SEDI per richiederlo.
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