È possibile migliorare il proprio servizio tramite una dolorosa sconfitta in tribunale? E come?
Hai mai sentito la storia della federazione sportiva della Gran Bretagna?
Nel 1996 ai giochi olimpici di Atlanta vinsero un solo oro e un totale di 15 medaglie, praticamente una disfatta.
Il governo avrebbe potuto fare spallucce e dire “è andata così, in questa fase abbiamo pochi talenti” e invece decise di reagire e di usare i proventi della lotteria per finanziare le attività sportive e di fornire un supporto sempre più importante agli atleti delle varie discipline.
Alle Olimpiadi di Londra nel 2012 ottennero 29 ori e 65 medaglie in totale.
Favoriti dal giocare in casa?
Io direi di no, visto che quattro anni dopo a Rio ottennero 27 ori e 67 medaglie, arrivando nel medagliere secondi solo agli USA e davanti a super potenze come Russia e Cina (la Gran Bretagna ha numero di abitanti e PIL di poco superiore all’Italia).
(se vuoi approfondire questo argomento eccoti un articolo dove racconta in modo più dettagliato ciò che ha fatto il governo britannico: http://www.ilpost.it/2016/08/18/regno-unito-medagliere/)
Cosa c’entra questa storia con le onoranze funebri?
Beh, con le onoranze funebri c’entra poco, ma con la mia storia personale sì.
Mi piacciono molto queste storie di sconfitte e rivalse, perché nel mio piccolo rivedo la mia storia.
Devi sapere che la mia azienda ha una storia lunghissima, che ho riassunto e raccontato a grandi linee nella sezione “Chi siamo” di questo sito.
Dalla morte improvvisa di mio bisnonno a oggi sono successe veramente moltissime cose.
Tra queste, una causa durata più di trent’anni per l’assegnazione della sua eredità.
Storia che da sola meriterebbe di essere raccontata in un thriller di John Grisham.
Io rappresento la quarta generazione e quindi, nonostante abbia cominciato a mettermi a disposizione 18 anni fa, la mia presenza e il mio contributo è relativamente recente.
Devo essere onesto.
Nella prima metà degli anni duemila, a causa delle onerosissime difficoltà create dall’azione legale, a causa di scelte azzardate nell’aver dato fiducia a persone che poi l’hanno tradita e a causa della mancanza dell’idea precisa su quali fossero le esigenze da soddisfare della clientela, il nostro servizio non era nulla di straordinario.
Cercavamo di fare tutto per tutti, non avevamo una direzione precisa, le circostanze non erano per nulla favorevoli.
Ad esempio l’ufficio principale era in un vecchio stabile e il Comune (proprietario di un’azienda nel mio stesso settore) ci faceva ostruzionismo.
Per avere le autorizzazioni per la ristrutturazione ci sono voluti 8 anni.
Il Comune per favorire sé stesso aveva anche privatizzato i trasporti: a Rovigo fino al 2008 anche per i nostri funerali dovevamo usare i carri e i portantini dell’azienda comunale, impedendoci di fatto di differenziarci.
In quel periodo hanno inoltre preso piede i funerali economici e quindi c’è stato un forte abbassamento della qualità dei prodotti offerti oltre che dei margini di guadagno.
Era normale, per contenere le spese, usare i pensionati come portantini per i funerali (c’è da dire che una volta i pensionati avevano 55 anni, ora l’età pensionabile è molto più alta).
La somma di tutti questi fattori (alte spese legali, ostruzionismo, concorrenza del Comune, tendenza delle famiglie a voler spendere meno, contenimento dei costi a discapito del servizio, persone che collaboravano con noi che ci hanno danneggiato) ha fatto sì che la nostra azienda non potesse crescere e migliorare per un lungo periodo.
Detta in maniera semplice: eravamo rimasti indietro. Purtroppo le conseguenze non le abbiamo pagate subito.
Mediamente una famiglia affronta un lutto ogni otto anni, quindi se io lavoro bene oggi, questa famiglia mi incaricherà di nuovo per un altro funerale fra 8 anni.
Negli anni dal 2010 al 2015 abbiamo avuto meno incarichi rispetto alla nostra media appunto perché negli anni dal 2000 al 2008 non abbiamo potuto offrire il meglio alle famiglie che ci avevano scelto.
Abbiamo dal 2008 cominciato un processo di miglioramento continuo in cui abbiamo investito ogni anno tutto ciò che potevamo investire.
Nel 2011 abbiamo intrapreso un’altra azione legale, stavolta assieme ad altre aziende, contro l’azienda di onoranze funebri partecipata dal comune.
Nel 2010 la Regione Veneto ha emesso il nuovo regolamento in materia di onoranze funebri e all’interno di questa legge viene sancita l’incompatibilità tra la gestione dei cimiteri e l’attività di onoranze funebri.
ASM SPA a Rovigo aveva sia la gestione del cimitero e della Polizia Mortuaria, sia l’azienda di onoranze funebri.
Per rispettare questa legge hanno scorporato il ramo d’azienda delle onoranze funebri, creando una SRL, di cui comunque ASM SPA è proprietaria per il 90%.
Ora, a rigor di logica, se gestisci il cimitero e sei proprietario del 90% di un’altra società che si occupa di onoranze funebri, secondo me questa legge non la stai rispettando e il conflitto di interessi è piuttosto evidente.
La causa è rimbalzata dal Tribunale Amministrativo del Veneto al Consiglio di Stato diverse volte, le sentenze dell’uno annullavano quelle dell’altro.
So che farai fatica a credermi, ma questi articoli di giornale testimoniano quanto ti sto raccontando, cioè che abbiamo avuto diverse sentenze a nostro favore che hanno alimentato le nostre speranze:
http://www.ilrestodelcarlino.it/rovigo/cronaca/2011/09/11/579148-caro_estinto.shtml
Alla fine nel 2014 il Consiglio di Stato ha dato ragione ad ASM, di fatto contraddicendo le sentenze precedenti e legittimando un evidente conflitto di interessi ed una elusione del senso stesso della legge.
Meglio così.
Ti stai chiedendo se sono impazzito, vero?
No, assolutamente.
Devi capire che inizialmente la notizia è stata terribile. Avevamo investito molti soldi e molte speranze in quella causa.
Se fosse andata come credevamo il Comune avrebbe dovuto chiudere o vendere la sua ditta di onoranze funebri, ci saremmo liberati di un concorrente grosso, scomodo e sleale e avremmo avuto un sicuro incremento del numero di servizi.
I soldi che avremmo potuto usare per migliorare l’azienda erano stati spesi per una causa lunga, costosa e inutile.
Di anno in anno avevamo visto il numero di incarichi per svolgere funerali calare, arrivando a cifre pericolosamente basse.
Il clima in azienda era terribile.
Stavamo pensando seriamente di ridimensionare l’azienda, ridurre il numero di addetti, vendere l’autofunebre e per i funerali rivolgersi ad un noleggiatore: in un certo senso stavamo pensando di “tirare i remi in barca”.
In più avevamo la rimessa in uno scantinato e secondo le nuove norme avevamo bisogno di un “luogo di lavoro” e non più solo rimessa e quindi doveva avere certi requisiti (bagno, antibagno, spogliatoi, vie di fuga ecc) che in quello scantinato non c’erano.
Era proprio il momento peggiore per mettersi alla ricerca di un magazzino più costoso e che avesse questi requisiti, di affrontare un costoso riadattamento e un lungo trasloco.
Ricordo un tardo pomeriggio in cui ero da solo in ufficio, con la testa tra le mani e in ansia totale per questa situazione.
Cosa potevo inventarmi?
Nella mia testa c’era il buio totale.
E poi, all’improvviso…
Ti racconterò tutto nel prossimo articolo!
A presto
Andrea
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