Un piccolo capolavoro di semantica: scopri i potenti simboli nascosti nel nostro logo.
“È bello ed elegante, ma cosa significa?”
Diverse persone guardando il nostro logo ci hanno posto questa domanda.
In realtà un logo non deve per forza essere bello, è molto più importante che sia efficace e che rimanga impresso nella mente delle persone.
Proprio per questo, tra le tante proposte, abbiamo scelto questo rosone stilizzato.
Infatti non è la bellezza la sua caratteristica più importante, ma il fatto che il cervello rivede al suo interno (in maniera più o meno cosciente) simboli carichi di significato.
Il grafico che ce l’ha proposto l’ha pensato semplice e geometrico, perché sia facile da riprodurre su supporti molto diversi e perché sia facile da riconoscere, ma senza perdere il potere evocativo di questa forma che ha radici storico-culturali molto profonde.
Nelle prossime righe mi sono travestito da Alberto Angela per svelarti la storia e i significati dei vari simboli che sono stati occultati all’interno del nostro logo: il rosone, il cerchio, la ruota, il fiore, l’infinito.
Il ROSONE nell’antichità assume significati di carattere religioso nelle facciate delle chiese romaniche e gotiche, e mitologico con la connessione della ruota con la fortuna e il calendario.
La raffigurazione del rosone in Italia settentrionale risale alla seconda metà del dodicesimo secolo, lo troviamo ad esempio nel Duomo di Parma (1178), nel Duomo di Piacenza (1233), di Modena e nella Basilica di San Zeno a Verona.
Nella simbologia cristiana il rosone è una ruota a raggi che simboleggia il dominio di Cristo sulla terra.
Spesso al centro del rosone nelle chiese romaniche e gotiche troviamo la figura del Cristo come salvatore al centro di un progetto Divino relativo al destino dell’uomo e del mondo, in stretta correlazione con la visione della morte e dell’aldilà.
Il rosone diventa successivamente un componente tipico cattedrale gotica; nelle sue campiture, a forma di raggio, stella o altre figure geometriche, compaiono raffigurate nel vetro decorazioni ricche di simboli.
La funzione del rosone era quella di invitare alla contemplazione il fedele e inoltre svolgeva la stessa funzione dei leoni o degli animali favolistici posti a guardia del portale d’ingresso. Il cerchio del rosone è anche una figura del Fiore d’Oro, che per i taoisti è un segno d’illuminazione e realizzazione personale.
Del resto la rosa fu “inventata” nei giardini persiani come fonte viva, di pura contemplazione.
Le “rose” avrebbero una corrispondenza alchemica perché questo fiore rappresenta l’azione del fuoco. Per questo motivo i decoratori medievali cercarono di tradurre nelle loro rose architettoniche i movimenti della materia stimolata dal fuoco elementare.
Inoltre il significato simbolico del rosone è in stretta connessione con il CERCHIO e la RUOTA:
che come “linea infinita” senza inizio e senza fine è simbolo di Dio, e con la ruota simbolo di eternità. È lui il centro della storia della salvezza, il centro del fluire del tempo degli uomini.
Nelle tradizioni popolari la ruota, per la sua struttura a raggiera, rievoca il sole e il movimento ciclico degli astri.
Per questo motivo ancora oggi in molte popolazioni contadine europee è ancora in uso far rotolare giù dai monti delle ruote incendiate durante il solstizio d’estate.
Secondo i testi vedici la ruota ha un significato cosmico, dalla cui rotazione permanente nascono lo spazio ed il tempo.
Troviamo anche analogie tra la ruota e il calendario, la ruota e la fortuna (da cui il famoso detto “la fortuna gira”).
Alla ruota della fortuna sono dedicate in Europa molte città, da Rouen a Verona, e contrassegnano geografie mitologiche che marcano i destini dei popoli e dei regnanti.
Troviamo anche riferimenti alla ruota della legge (Dharmachakra) del destino umano che è al contempo “ruota degli eventi” e “ruota della profezia”.
Nella composizione del rosone stilizzato sono state usate forme che rimandano a simboli carichi di significato, come ad esempio l’INFINITO:
è stato usato utilizzato da Eulero per identificare “l’infinito assoluto” che prevede una disgiunzione delle linee in modo da non chiudersi.Per Eulero l’infinito è stato un concetto ed un elemento davvero importante e molto utilizzato (basta pensare ai logaritmi).
In alcune aree esterne alla matematica, il simbolo dell’infinito si trascina anche altri significati, per esempio è stato utilizzato dai rilegatori di libri per indicare che il libro era stampato su carta priva di acidi; per questa ragione il libro si conserverà meglio e avrà una durata maggiore nel tempo.
La letteratura sul concetto matematico e filosofico di “infinito” è piuttosto ampia, ma nell’ambito della commemorazione delle persone che vengono a mancare il rimando è appunto a ciò che non ha fine, cioè l’anima, la nostra parte divina, e l’amore (c’è chi sostiene poeticamente che la parola derivi dal sanscrito amrtia, “ciò che non muore”, oppure dal latino a-mors, con al “a” inversiva davanti alla parola morte ).
IL FIORE DELLA VITA, LO SCHEMA DELLA CREAZIONE:
Il Fiore della Vita è la forma più complessa della Geometria Sacra ed è formato da molti cerchi sovrapposti.
Al suo interno sono inscrivibili tutte le forme dell’Universo.
Il Fiore della Vita si può trovare in tutte le principali religioni del mondo, lo troviamo infatti in Egitto, Irlanda, Turchia, Inghilterra, Israele, Cina, Tibet, Grecia, Giappone, Svezia, Lapponia, Islanda e Yucatan e quasi ovunque ha lo stesso nome.
Viene considerato fonte di tutte le lingue, il linguaggio originale dell’Universo, pura forma e proporzione.
Si chiama Fiore della Vita non solo perché somiglia ad un fiore, ma perché rappresenta il ciclo di un albero da frutta: l’albero fa un piccolo fiore che attraverso una metamorfosi diventa un frutto; il frutto contiene in sé il seme che cadendo sul terreno poi cresce diventando un altro albero.
I fiori non sono solo ornamento, ma anche sorgente di bellezza e metafora della vita.
Sono simbolo di dolcezza e di speranza, che la persona scomparsa, sebbene in una dimensione ultraterrena e sconosciuta, possa proseguire il suo cammino con sollievo.
Quella delle composizioni floreali da dedicare al defunto è una tradizione le cui origini risalgono all’antichità, quando si era soliti ungere i morti con fiori ed erbe aromatiche.
Nonostante nei secoli il rito funebre ha continuato ad evolversi, rose, crisantemi, orchidee, gerbere, lilium, anthurium e molti altri tipi di fiori continuano ad accompagnare col loro profumo e i loro colori le cerimonie funebri in ogni parte del mondo.
Ora che ho finito questo escursus storico-culturale, voglio raccontarti un’aneddoto: scegliere un logo,insieme ai miei soci, è stato piuttosto difficile per un perfezionista come me.
Per molti il logo è un dettaglio poco importante, molte aziende del nostro settore non ce l’hanno nemmeno.
Noi invece sentivamo la responsabilità di dover scegliere un’immagine per rappresentare l’azienda per tanti e tanti anni.
Volevamo una scelta definitiva, perché cambiare logo rappresenta sempre una pericolosa rottura con le abitudini “mentali” delle persone e proporsi con un logo sbagliato può causare danni molto più gravi di quanto immaginiamo.
Fra i tanti che ci sono stati proposti il rosone è quello che fin da subito mi ha colpito, così come ha colpito i miei soci, però non volevamo farci ingannare dalla nostra opinione troppo personale.
Per pura coincidenza (ma qualche volta penso che forse le coincidenze non esistono…) durante un viaggio, ho incontrato quello che viene considerato forse il più importante linguista italiano, quindi uno dei massimi esperti in fatto di comunicazione, semiotica e semantica a cui ho sottoposto un quesito.
Lui non sapeva che lavoro faccio, eravamo in aeroporto e stavamo aspettando ognuno il proprio imbarco.
Quasi per gioco gli ho mostrato il logo per vedere cosa lui ci vedeva e a cosa lo avrebbe collegato.
La sua risposta è stata “vedo una casa funeraria, di quelle che ho visto negli Stati Uniti. Si, questo rosone starebbe proprio bene su una casa funeraria!”
Incredibile! Esattamente quello che noi volevamo fare percepire alla gente che lo avrebbe visto.
Se una persona così esperta in fatto di simboli, senza sapere in che settore opera l’ azienda, solo osservando il logo, l’aveva immediatamente collegato ad un’impresa funebre, vuol dire che era assolutamente azzeccato e forse non è stata una coincidenza, ma un segno del destino aver incontrato un famoso linguista a cui chiedere un parere così prezioso.
Puoi trovare il nostro logo sulle maglie della squadra del Cipriani Nuovo Basket Rovigo
Oppure su quelle del Fulvia Tour Rugby Villadose 1976
Oppure sulla Guida delle Adempienze che puoi richiedere gratuitamente QUI
E tu, che ne pensi del nostro logo?
Scrivimi nei commenti oppure in privato su info@ciprianileonoranze.com
A presto
Andrea
P.S. La stessa importanza che abbiamo dato alla scelta del logo, è stata data a tutte le scelte che abbiamo fatto, perché teniamo molto al nostro lavoro e alla nostra immagine, ma non è vanità.
La nostra immagine è ciò che tutti vedranno nel giorno dell’ultimo saluto ad una persona cara e lavoriamo sodo ogni giorno perché tutto sia perfetto e perché le persone che si affidano a noi possano sentirsi in buone mani e orgogliose di aver commemorato un loro caro nel miglior modo possibile.
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