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Pericolose commistioni tra Pubblico e Privato: le situazioni scandalose che devi assolutamente evitare

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Pericolose commistioni nel settore funebre: perché devi evitare servizi pubblici gestiti da privati e aziende pubbliche che vogliono far concorrenza alle onoranze funebri private.

Ho letto per caso un articolo che mi ha fatto davvero RABBRIVIDIRE, di cui ti riporto una parte saliente:

(Da: https://www.quotidiano.net/cronaca/tempio-crematorio-biella-1.4261020)

“Biella, 26 ottobre 2018 – ‘Resti umani messi in scatoloni e gettati nell’immondizia a due passi dal forno crematorio’.

Biella è sotto choc dopo che i carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria hanno posto sotto sequestro il Tempio crematorio. Il blitz all’alba di questa mattina; due le persone arrestate: Alessandro Ravetti, amministratore delegato della Socrebi, la società che ha costruito l’impianto ottenendone in cambio la gestione per 27 anni, e un suo dipendente, Claudio Feletti, 56enne di Ponderano (Biella).

Il blitz dei militari dell’Arma, al cimitero particolarmente affollato in prossimità della ricorrenza del giorno dei Morti, arriva al termine di una complessa attività di indagine, coordinata dal procuratore Teresa Angela Camelio, per presunte irregolarità nelle cremazioni.

L’inchiesta è stata condotta nel massimo riserbo, proprio per la delicatezza dell’argomento e per le numerose, e ignare, famiglie coinvolte. Le indagini sono scattate sul sospetto di gravi violazioni su come vengono trattati i corpi, prima e dopo le cremazioni. Ed è grazie anche all’ausilio di telecamere nascoste che sarebbero stati trovati resti umani abbandonati in scatoloni. L’attività del crematorio è stata subito bloccata, così come una decina di funerali, che erano in programma questa mattina. 

LA SOCREBI – Il tempio crematorio si trova all’interno del cimitero di Biella ed è gestito dalla Socrebi, società dell’impresa di pompe funebri Ravetti. È stata quest’ultima, attraverso un project financing, a costruire struttura ed impianto, del valore di circa due milioni di euro, in cambio della gestione per 27 anni. Pochi giorni fa il Consiglio comunale ha bloccato e rimandato in commissione una delibera relativa alla costruzione di un secondo forno.”

Sono a dir poco sconcertato.

Ma (purtroppo) non sono stupito.

Lo sai perché?

Perché dare in affidamento un forno crematorio ad un impresario funebre è una cavolata che non va fatta.

Perché la maggior parte degli impresari funebri sono persone “col pelo sullo stomaco” che 50 o 100 anni fa ha cominciato a fare un lavoro che NESSUNO voleva fare, tranne personaggi senza scrupoli.

E visto che nessuno voleva fare questo mestiere era difficile trovare operai da assumere.

Accettavano di fare questo mestiere solo i disperati e i senza scrupoli, che magari vedevano il loro datore di lavoro arricchirsi approfittandosene del dolore della gente e dopo un po’ si mettevano in proprio e si arricchivano anche loro imbrogliando le persone in un momento di debolezza.

Si, te lo racconto io che faccio esattamente lo stesso lavoro. Per questo so di cosa parlo.

Quando ho cominciato io questo mestiere avevo 16 anni e mi ricordo bene come tutti quanti ci trattavano:

come se fossimo avvoltoi, appestati, ci evitavano, ci denigravano.

Io non capivo e mi chiedevo: “perché ci trattano così?”

Poi ho capito il motivo: perché per decenni quasi tutte le imprese funebri (tranne rare eccezioni), sono state guidate da gente senza scrupoli.

Gente che non si è mai fatta problemi ad inventare balzelli per fregare soldi ai dolenti.

Gente che non si è mai fatta problemi a presentarsi all’alba a casa dei famigliari del defunto per dare la notizia (avuta da qualche infermiere corrotto) e a farsi incaricare per le esequie.

Gente che non si è mai fatta problemi a corrompere a destra e a sinistra medici, infermieri, forze dell’ordine, politici, preti, ecc. ecc.

Gente che non si è mai fatta problemi a rompere le gambe al defunto pur di farlo stare dentro una cassa troppo piccola.

Gente che non si è mai fatta problemi a fare dispetti alle altre imprese, come strappare le epigrafi o manomettere le temperature dei frigoriferi all’interno degli obitori, o a sabotare gli involucri di zinco interni alle casse dei defunti delle imprese concorrenti.

Immagino tu non sapessi molte delle cose che hai appena letto e ti sia venuta la pelle d’oca al solo pensiero.

Per tanti anni, visto che solo pochi riuscivano a fare questo mestiere, sia per lo stomaco che ci vuole per sistemare le salme, sia per il contatto con persone disperate per il dolore, moltissime famiglie hanno subito queste truffe e queste angherie.

E quei pochi che hanno avuto lo stomaco di cominciare, in poco tempo hanno messo su imperi.

Imperi del male, guidati dalla cupidigia, dall’ingordigia, dal menefreghismo.

Imperi costruiti sulla corruzione e sul malaffare.

Imperi talmente vasti da entrare negli ospedali, negli obitori, nei cimiteri, nelle chiese, nei forni crematori.

Imperi che sono passati di mano in mano, da genitori senza scrupoli a figli senza scrupoli.

Finalmente i tempi stanno cambiando, le persone sono più consapevoli, vanno su internet e cercano informazioni, raccontano le proprie esperienze sia positive sia negative.

Sempre più impresari hanno capito che è finita la cuccagna e che adesso bisogna cominciare a rigare dritto, a rispettare le persone e a soddisfare le esigenze dei dolenti, visto che la concorrenza è molta e le alternative adesso ci sono.

I monopoli stanno cadendo, le leggi stanno cambiando, alcuni cominciano finalmente a pagare i loro errori, altri invece continueranno ancora a combinare porcherie per un bel po’.

Io, nel mio piccolo, nella mia zona sono riuscito a far cambiare la percezione che le persone hanno del mio mestiere.

Certo, qualche battuta me la fanno ancora, ma non mi trattano più come un appestato.

Abbiamo assunto ragazzi giovani, che svolgono con orgoglio questo mestiere e che vengono ben visti e rispettati dalle famiglie che serviamo.

Le sponsorizzazioni delle società sportive, l’impegno sociale, la comunicazione fatta con questo blog e sui social network, l’organizzazione di serate dove con una psicoterapeuta aiutiamo le persone ad elaborare il lutto (se vuoi GRATUITAMENTE il DVD dell’intervento della Dott.ssa Bazzanella, puoi richiederne una copia QUI), ci hanno avvicinato molto alle persone, che non ci vedono più come avvoltoi senza scrupoli.

E non ultime le numerose testimonianze positive che raccogliamo da parte di chi si è rivolto a noi, vera linfa che ci spinge a fare sempre meglio.

Questo cambiamento di percezione è frutto di un lavoro lungo e immane, la mia azienda è solo una piccola isola in un mare ancora infestato da squali.

Squali che devono stare fuori dalle case di riposo, dagli ospedali, dagli obitori, dai cimiteri, dai forni crematori.

Purtroppo le leggi a volte ci sono e volte no, a volte vengono fatte rispettare e a volte no.

Per questo è fondamentale essere informati ed essere consapevoli, rispondere “non mi interessa” quando qualche addetto dell’obitorio ti vuole “consigliare” una determinata impresa o racconta che “qui c’è questa ditta che ha l’appalto e bisogna chiamare loro”.

L’appalto, anche dove veramente esiste (e non dovrebbe esistere), semmai riguarda solo un singolo servizio, come la vestizione delle salme o il trasporto dei defunti da un luogo all’altro, ma poi la ditta a cui affidare le esequie è SEMPRE una libera scelta della famiglia.

Se n’è occupata anche Rai3 qualche tempo fa:

“Report torna sul caro estinto dopo 17 anni documentando la protesta nelle camere mortuarie, degli agenti delle onoranze funebri che contestano l’appalto scaduto da oltre un anno affidato ad un loro concorrente. Negli ospedali romani per anni accade quello che era sempre stato considerato un illecito, la presenza di agenzie funebri nella camera mortuaria, addirittura al Sant’Andrea le ditte pagavano per avere in appalto la gestione. Era previsto, infatti, che recuperassero la somma dai funerali. Questa prassi ha permesso a poche agenzie di aggiudicarsi in media la metà dei 28 mila funerali che si celebrano a Roma. Teoricamente invece, a contendersi il caro estinto nella capitale ci sarebbero circa 600 agenzie”

(Qui il link se vuoi guardare questo interessante filmato: http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-5a09bcbc-5e3d-4b8c-a786-1b65fbb622b3.html)

I Comuni, invece di vigilare e punire i trasgressori, sai cos’hanno fatto?

Si sono messi ad aprire aziende funebri pure loro, così la concorrenza (oltre che sleale) si è fatta ancora più agguerrita, rendendo il mercato ancora più caotico.

E invece che fare da controllori e da garanti, si sono accaparrati posizioni di privilegio in barba alle leggi, come ad esempio a Genova. Ti riporto qui stralci di un articolo con i dettagli di cosa è successo:

“L’ Autorità ritiene efficace la soluzione prevista dall’ art. 4 del Disegno di Legge 504/2006, recante “Disciplina delle attività nel settore funerario” [9], laddove è prevista l’incompatibilità tra lo svolgimento della gestione di camere mortuarie (o obitoriali) site all’interno di presidi ospedalieri e l’attività di onoranze funebri. In tale direzione risultano peraltro già orientati gli interventi normativi adottati da alcune Regioni, laddove hanno esplicitamente previsto il divieto di dare in gestione il servizio mortuario nelle strutture sanitarie ad operatori pubblici o privati esercenti, anche attraverso società controllate o collegate, l’attività di impresa di onoranze funebri. Appaiono invece meno efficaci quelle previsioni volte a vietare lo svolgimento delle attività degli operatori funebri, come il disbrigo delle pratiche amministrative o la vendita di casse ed articoli funebri, all’interno delle strutture ospedaliere. Tale soluzione non evita infatti la possibilità, per l’operatore di onoranze funebri che dovesse gestire una camera mortuaria, di contattare comunque la clientela in modo più facile e immediato rispetto ai concorrenti.

L’Autorità intende poi esprimere alcune considerazioni in merito a quei casi in cui un’impresa controllata da amministrazioni comunali operi nei mercati locali delle onoranze funebri estendendo così i privilegi acquisiti su altri mercati proprio in virtù della natura di imprese comunali.

In tale ottica, è emblematica la situazione della società ASEF di Genova, la quale gestisce le camere mortuarie dell’Ospedale San Martino di Genova in virtù di un Regolamento Comunale del 25 ottobre 1982 sulla gestione delle camere mortuarie dell’Ospedale San Martino, il quale attribuiva la titolarità di tale servizio al Comune a tempo indeterminato. La stessa ASEF gestisce poi le camere mortuarie di altri tre presidi ospedalieri genovesi, due dei quali ad esito di gara ad evidenza pubblica (l’Ospedale Villa Scassi di Sampierdarena e l’Ospedale Gaslini di Genova) ed uno sulla base di una convenzione tra il Comune di Genova e l’ASL n. 3 Genovese (l’Ospedale Celesia di Rivarolo). La stessa società è poi attiva come impresa di onoranze funebri, estendendo così la posizione di privilegio ottenuta grazie alla sua presenza all’interno delle citate strutture ospedaliere nel mercato contiguo delle onoranze funebri. Il duplice ruolo di ASEF, pertanto, coerentemente con quanto sopra osservato, è in grado di garantire alla società un vantaggio competitivo non indifferente rispetto agli altri operatori funebri attivi nel mercato locale di Genova.”

(Qui il link dell’articolo completo: http://www.avvocatinovara.com/autorita-garante-della-concorrenza-e-del-mercato-as392-affidamento-dei-servizi-di-gestione-delle-camere-mortuarie-ed-obitoriali-e-dei-servizi-cimiteriali-ad-imprese-di-onoranze-funebri/)

E anche all’interno delle imprese funebri comunali sono successe cose vergognose, tant’è che poi molti Comuni hanno chiuso o hanno venduto queste imprese di onoranze funebri vista l’impossibilità di gestirle in maniera adeguata.

Eppure la soluzione c’è ed è molto semplice: 

Il privato deve fare il privato e deve stare fuori dagli enti pubblici. 

Il pubblico deve fare il pubblico e stare fuori dal libero mercato.

Fine.

 Queste distorsioni del mercato continueranno ad esistere finché le persone continueranno a cascare in questi tranelli, per questo l’unica cosa che può fare la differenza è la scelta consapevole da parte delle famiglie.

Le famiglie, smettendo di scegliere i privati che si intrufolano nel pubblico e le aziende pubbliche che si intrufolano nel privato, possono decretare la fine di queste situazioni ingiuste e potenzialmente pericolose, visto la facilità con cui i vari operatori svendono la dignità dei defunti e delle loro famiglie per poche decine di euro.

Dal canto mio, continuerò a combattere questo scempio, continuando a mettere in guardia le persone, divulgando le informazioni da insider del settore.

Ecco due consigli utili su come evitare di cadere nelle mani delle imprese sbagliate:

  • evita le imprese funebri comunali. Soprattutto vuoi risparmiare: di solito sono molto inefficienti sia nella gestione finanziaria che in quella del personale e sono quindi incapaci di contenere i costi.
  • evita le imprese che hanno appalti o gestione di servizi pubblici (come obitori o forni crematori). È molto probabile che sfruttino questi appalti in maniera fraudolenta e non gliene freghi di nulla di offrire un buon servizio, visto che ottengono incarichi per svolgere funerali grazie alla loro posizione di privilegio e non per la loro bravura.

Ovviamente esistono anche eccezioni virtuose, ma se hai appena subìto la perdita di un caro e vuoi andare sul sicuro, ti consiglio di prestare molta attenzione a ciò che ti ho raccontato.

Se vuoi dirmi cosa ne pensi scrivimi nei commenti o in privato su info@ciprianileonoranze.com

Ti saluto e ti aspetto al prossimo articolo.

Andrea

P.S.

Sei di Rovigo o dintorni e hai da poco subito un lutto?

Ti senti schiacciato dalla burocrazia e ti sembra di non riuscire a stare dietro a tutte le cose da fare?

Richiedi la nostra Guida alle Adempienze Burocratiche post Decesso da qui: https://ciprianileonoranze.com/risorse-gratuite/

La guida ti sarà utile per avere una visione d’insieme di tutte le possibili casistiche che si possono presentare dopo la scomparsa di un familiare.

Non intendiamo sostituirci al parere di esperti o a organi istituzionali.

Il nostro è solo un modo per cercare di aiutarti, darti un supporto in una fase molto delicata in cui sarai già provato da un forte stress psico-fisico.

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