Concessioni cimiteriali: loculi, tombe di famiglia, eredi, aventi diritto. Facciamo un po’ di chiarezza!
Visto che diverse volte mi sono state chieste informazioni riguardanti le concessioni cimiteriali, ho deciso di scrivere questo articolo, cercando di fare un po’ di chiarezza.
In questo articolo parlerò brevemente dei loculi (o colombari) costruiti dal comune e dati in concessione per 20/30/60/90 anni e poi parlerò in maniera più approfondita delle tombe di famiglia o cappelle gentilizie, così puoi capire la differenza.
I loculi comunali vengono dati in concessione singolarmente per un periodo che viene stabilito dal Comune in base alla disponibilità e al Regolamento Comunale di Polizia Mortuaria (quando c’è).
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Loculi comunali
Possono essere assegnati anche a persone ancora in vita e dati in prestito ad un altro defunto nel caso ce ne sia la necessità per un periodo limitato.
Faccio un esempio: la signora Gina, per non lasciare incombenze ai figli, vuole “comprarsi” (metto le virgolette perché in realtà non è un acquisto, ma una concessione) il loculo. Va nel suo comune di residenza e chiede di poter avere un loculo in concessione per sé stessa.
Il funzionario del Comune dice che in questo momento il regolamento non prevede la concessione a persone in vita, ma l’anno prossimo costruiranno dei nuovi loculi e (per fare cassa il più velocemente possibile) li metteranno a disposizione anche di chi è ancora in vita.
Dopo un anno, terminata la costruzione del nuovo lotto di loculi comunali, la signora Gina torna in Comune e prende in concessione un loculo per sé per 30 anni. La concessione parte subito e non da quando effettivamente la signora Gina avrà bisogno del loculo.
Dopo un paio d’anni, mentre la signora Gina è viva e vegeta e gode di ottima salute, viene a mancare la cugina Santina.
La famiglia del marito della cugina Santina possiede una tomba di famiglia, cioè una costruzione privata, una specie di chiesetta per intenderci. In questo caso la chiesetta è di proprietà di questa famiglia, che ha avuto in concessione il terreno dove è costruita all’interno del cimitero per 99 anni.
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Cappella Gentilizia
Queste tombe di famiglia possono essere di vario genere: possono essere chiesette (cappelle gentilizie) costruite dal privato su un terreno in concessione, possono essere chiesette costruite dal comune e poi date in concessione ad una famiglia per 99 anni, possono essere tombe a terra contenenti più defunti.
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Tomba di famiglia a terra
Ma torniamo alla signora Gina.
La tomba della famiglia del marito della cugina Santina non è agibile perché richiede lavori di manutenzione straordinaria.
La signora Gina offre alla famiglia della cugina Santina la possibilità di usare il proprio loculo per il tempo necessario ad eseguire i lavori di sistemazione della tomba di famiglia.
IL comune acconsente a concedere l’uso provvisorio del loculo della signora Gina per la salma della signora Santina.
Terminati i lavori sulla tomba della famiglia del vedovo della signora Santina e avuto il via libera all’uso della tomba e al trasferimento della salma, le spoglie della signora Santina vengono finalmente collocate nella tomba del marito.
Ma ecco che uno dei famigliari del marito della signora Santina va in Comune a protestare perché secondo lui la signora Santina non ha il diritto ad essere tumulata in quella tomba.
Ha ragione il marito che ha voluto che la signora Santina riposasse nella tomba della sua famiglia o ha ragione l’altro famigliare?
La risposta è: DIPENDE.
Ho inventato tutta questa storia a titolo di esempio per spiegarti cos’è un loculo comunale, cos’è una concessione trentennale, cos’è una concessione provvisoria e cos’è una tomba di famiglia privata.
Potresti trovare molto utile anche questo articolo in cui parlo dei vari tipi di sepoltura e quali sono i pro e i contro di ognuno: Tumulazione o Cremazione: quale scegliere?
Prima di tornare alla questione riguardante il diritto o meno della signora Santina a riposare in quella tomba faccio un breve riepilogo e ti dico in base ai regolamenti cosa si può fare e cosa no.
Le Concessioni Cimiteriali sono rappresentate da:
- Aree di terreno acquistabili da privati per la costruzione di tombe di famiglia a terra;
- Aree di terreno acquistabili da privati per la costruzione di cappelle gentilizie;
- Costruzioni eseguite dal comune (o chi per esso) di loculi e tombe dati in concessione al privato;
Queste concessioni possono essere rivendute dal privato? Assolutamente no.
Le aree cimiteriali sono proprietà indisponibili dei Comuni, quindi inalienabili, cioè non vendibili se non con la procedura di decadenza, cioè quando la tomba è in stato di incuria o pericolante e i responsabili sono irreperibili o non provvedono a sistemare la tomba entro il tempo stabilito dal Comune.
Su queste aree può essere data una concessione di uso temporaneo (di solito 99 anni) di un loculo o di costruzione ed uso temporaneo o anche perpetuo (possibile solo prima del 1975) di una tomba di famiglia o cappella gentilizia.
E per sapere se la salma della signora Santina ha diritto o no ad usufruire della tomba?
(se sei un avvocato, porta pazienza se non uso i termini corretti e non essere puntiglioso, sto cercando di semplificare i concetti a discapito dei termini tecnici).
Sarebbe opportuno che il Comune fosse dotato di un buon Regolamento Comunale di Polizia Mortuaria (possibilmente omologato dal Ministero) con una sufficiente articolazione della parte relativa alle Concessioni Cimiteriali.
Spesso purtroppo non è così: i regolamenti comunali sono molto diversi tra loro, a volte sono carenti, le concessioni poco articolate, i contratti possono risultare introvabili, generando molta confusione e molte difficoltà nello stabilire chi sono gli eredi e chi gli aventi diritto alla sepoltura.
Per questo motivo la mia spiegazione sarà per forza di cose piuttosto generica.
Ogni caso andrebbe valutato singolarmente rivolgendosi all’Ufficio di Polizia Mortuaria del Comune in cui si trova la tomba.
Provo comunque a darti informazioni utili a capire come muoversi in questi casi:
i loculi comunali (come quello acquistato dalla signora Gina) sono di proprietà del Comune e quindi non si ereditano; si subentra solo come titolare della concessione.
Diverso il caso per le Concessioni Cimiteriali (come quella della famiglia del marito della signora Santina).
Se nel contratto di concessione è previsto il subentro, il Comune dovrà sollecitare con puntualità l’aggiornamento del registro delle concessioni, dove non cambierà il nome del concessionario originario del sepolcro, ma aggiornerà gli attuali aventi titolo e i loro familiari e chiederà la nomina di un referente.
È però possibile che non fosse o che non sia attualmente previsto il subentro o la voltura.
La concessione cimiteriale ha comunque effetti nei confronti della famiglia del fondatore del sepolcro fino ad estinzione della famiglia stessa (sesto grado in linea retta e laterale di discendenza se non diversamente previsto dal Regolamento Comunale o sull’atto di concessione).
La tomba come bene patrimoniale può essere trasmessa ai familiari consanguinei o se consentito dal Regolamento di Polizia Mortuaria comunale per eredità, ma la sepoltura è sempre e comunque jure sanguinis (cioè per discendenza attraverso linea di sangue) e in ogni caso bisogna sempre distinguere l’aspetto patrimoniale dal diritto di farsi seppellire in una tomba di famiglia.
DISTINZIONE FRA EREDI E AVENTI DIRITTO ALLA SEPOLTURA:
L’aspetto patrimoniale (cioè “a chi appartiene la tomba”) può essere oggetto di testamento o altra disposizione, mentre il diritto di sepoltura, salvo disposizioni contrarie del fondatore del sepolcro, ha origine dal solo fatto di essere parente diretto (padre, figlio, nonno), collaterale (fratello o cugino, cioè discendenti da un avo comune) o affine (suocero, cognato, nuora, cioè senza avi in comune) del fondatore fino al sesto grado di parentela (come stabilito dal Codice Civile) o fino al grado stabilito dal regolamento di Polizia Mortuaria del Comune.
Quindi hanno diritto a farsi seppellire nella tomba tutti gli interessati indipendentemente dal fatto che siano o meno eredi a livello patrimoniale della tomba, e i loro discendenti.
L’oggetto “tomba di famiglia” va invece mantenuto in decoro e manutenzione dagli eredi, che potrebbero anche non essere parenti del fondatore.
Se l’erede non è un parente, può farsi seppellire nella tomba solo dopo l’estinzione dei discendenti aventi diritto, per cui può anche succedere che, se non rinuncia all’eredità, deve accollarsi le spese di manutenzione, ma non può farsi seppellire nella tomba.
Se una persona eredita una tomba di famiglia ma non la vuole, la procedura è quella della “retrocessione”, da richiedere al Comune e che in alcuni Comuni prevedere un indennizzo economico a chi retrocede.
In ogni caso i sepolcri non possono essere oggetto di lucro e non possono essere rivenduti dal privato ad altro privato.
Quindi la signora Santina? Essendo “affine”, cioè moglie di uno dei proprietari, secondo la legge ha diritto ad essere sepolta, a meno che il Regolamento Comunale di Polizia Mortuaria o il contratto di concessione della tomba o il testamento del fondatore della tomba vietino espressamente l’uso agli affini.
In alcuni contratti vengono specificati i nomi e i cognomi degli aventi diritto e chi non rientra in quella lista non può essere sepolto nella tomba.
Spero di esserti stato utile e di aver fatto un po’ di chiarezza.
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